Come avviene la diagnosi parodontale?
La diagnosi della parodontite o malattia parodontale è il risultato di un’attenta valutazione del paziente basata su dati clinici, radiologici e strumentali. Solamente una diagnosi corretta permetterà di fare una terapia parodontale mirata e durevole nel tempo.
Un punto dolente della parodontologia è la mancanza di criteri affidabili che determinino oggettivamente l’entità e la progressione della malattia parodontale.
I tradizionali parametri clinici, quali la profondità della tasca parodontale, l’attacco clinico, il sanguinamento, la valutazione della presenza di placca dentale e tartaro, la mobilità dentale e l’aspetto radiotrasparente dell’osso alveolare, sono considerati di per se inappropriati a fornire un’accurata diagnosi (Savage et al., 2009).
Un criterio affidabile per determinare l’entità e la progressione della malattia è il Test di microbiologia cellulare su striscio gengivale (Filoche et al 2007; Giannelli et al.2010,2012). Questa metodica costituisce un importante strumento nella prevenzione e cura della parodontite un’innovazione in linea con le più moderne tendenze della medicina.
Questa metodica ci permette, utilizzando un microscopio ad Epifluorescenza ed un particolare kit LIve/Dead Bac/light, di determinare quasi in tempo reale i diversi tipi batterici parodontali presenti, di evidenziare le fasi di attività e remissione della parodontite, e di valutare l’efficacia delle terapie effettuate. (van der Mei et al.2006, Filoche et al. 2007, Toma’s et al. 2009).